8 maggio, Day 24. A fuckin' colourful UFSM y cacciabombardieri nel cielo blu di Santa Maria.

     Sveglia con colazione Gaucho a base di riso bianco con pollo, verdure in agrodolce, insalata, caffè nero ed uno yogurt alla fragola -che non c'entra nulla- in compagnia di Claudio che mi racconta qualcosa sulla produzione della papaya nel nord-ovest del Brazzzil mentre prepara il vassoietto da portare a letto a sua moglie (come solo un marito modello può pensare di fare). Lo sbalzo di temperatura di ieri (réportage fotografico con maglietta a manica corta in giro per la città e serata con cappotto invernale, incredibile ma vero) mi causa una strisciante febbriciattola che cerco di placare non andando a lezione e cercando di recuperare le ore di sonno perse o di scarsa qualità di questi ultimi giorni. Dopo aver recuperato il necessario ed ingoiato un bel pillolone di paracetamolo, ne approfitto per fare un bel pranzettino in compagnia di Isabella e Claudio. Verso le due del pomeriggio mi reco con un passaggio al campus UFSM per incontrare una docente di antropologia alla quale proporrò un seminario o un incontro con gli studenti.
    Nel primo pomeriggio faccio delle foto con Natalye al campus UFSM, meravigliato dai bellissimi murales e dall'atmosfera creata dall'università sorvolata dai cacciabombardieri in volo dalla vicina base militare e con tanto di osservatorio astronomico al centro della struttura (più di 70 edifici divisi per facoltà...ma noi, Italia, dove siamo rimasti?). Ritorno in centro città su di un bus colmo di persone alla faccia di ogni claustrofobia e mi reco alla lezione di portoghese con mezz'ora di ritardo: poco male, l'insegnante è sempre splendida, gentile, disponibile tanto da perdonarmi ed insegnarmi subito la coniugazione del verbo essere (!).
      Mi reco al L.C. dove ricevo un invito al prossimo Youth Business Event come fotografo ufficiale impegnato a documentare l'evento date le mie capacità "nel campo"; l'occasione e l'apprezzamento mi fa molto piacere, ed accetto volentieri questo incarico. Tornato nel Germano's Kingdom (ultima sera, poi ci sarà il trasferimento presso la famiglia di Luciana) faccio due parole con Gabriela, guardiamo ancora una volta le opere d'arte contemporanea lasciate sul pavimento dalla mascotte a pelo bianco ed infine do una mano a caricare le valigie in macchina. In serata mangio un paio di panini al formaggio per 4 reales totali e mi dirigo al L.C. dove, in solitaria lavoro su qualche foto, scrivo e penso all'alba di un nuovo giorno, prendo fiato e programmo i neuroni. Un bus per Camobi, ancora lavoro lavoro lavoro ed infine tutti a nanna pensando a Bob Dylan che canta: “[...] but the times they are-a-changin'”. Bye!


#Miguel y Murales @ Santa Maria#


#Miguel y Germano @  Escola Basica Estadual Cicero Barreto
con i ragazzi al termine delle lezioni su Social Media & Start-Up Companies#


#Per qualche ragione penso a Diego Rivera (ma non a Frida Kahlo) @ Campus UFSM#

Nessun commento:

Posta un commento