Sveglia
con colazione Gaucho a base di riso bianco con pollo, verdure
in agrodolce, insalata, caffè nero ed uno yogurt alla fragola -che
non c'entra nulla- in compagnia di Claudio che mi racconta qualcosa
sulla produzione della papaya nel nord-ovest del Brazzzil mentre prepara il vassoietto da portare a letto a sua moglie (come
solo un marito modello può pensare di fare). Lo sbalzo di temperatura
di ieri (réportage fotografico con maglietta a manica corta in giro
per la città e serata con cappotto invernale, incredibile ma vero)
mi causa una strisciante febbriciattola che cerco di placare non
andando a lezione e cercando di recuperare le ore di sonno perse o di
scarsa qualità di questi ultimi giorni. Dopo aver recuperato il
necessario ed ingoiato un bel pillolone di paracetamolo, ne
approfitto per fare un bel pranzettino in compagnia di Isabella e
Claudio. Verso le due del pomeriggio mi reco con un passaggio al
campus UFSM per incontrare una docente di antropologia alla quale proporrò un
seminario o un incontro con gli studenti.
Nel primo pomeriggio faccio delle foto
con Natalye al campus UFSM, meravigliato dai bellissimi murales e dall'atmosfera creata dall'università sorvolata dai cacciabombardieri in volo dalla vicina base militare e con tanto di osservatorio astronomico al centro della struttura (più di 70 edifici divisi per facoltà...ma noi, Italia, dove siamo rimasti?). Ritorno in centro città su di un bus colmo di persone alla faccia di ogni
claustrofobia e mi
reco alla lezione di portoghese con mezz'ora di ritardo: poco
male, l'insegnante è sempre splendida, gentile, disponibile tanto da perdonarmi
ed insegnarmi subito la coniugazione del verbo essere (!).
Mi
reco al L.C. dove ricevo un invito al prossimo Youth Business Event
come fotografo ufficiale impegnato a documentare l'evento date le mie capacità "nel campo";
l'occasione e l'apprezzamento mi fa molto piacere, ed accetto
volentieri questo incarico. Tornato
nel Germano's Kingdom (ultima sera, poi ci sarà il trasferimento
presso la famiglia di Luciana) faccio due parole con Gabriela,
guardiamo ancora una volta le opere d'arte contemporanea lasciate sul
pavimento dalla mascotte a pelo bianco ed infine do una mano a
caricare le valigie in macchina. In serata mangio un paio
di panini al formaggio per 4 reales totali e mi dirigo al L.C. dove, in
solitaria lavoro su qualche foto, scrivo e penso all'alba di un nuovo
giorno, prendo fiato e programmo i neuroni. Un bus per Camobi, ancora lavoro lavoro lavoro
ed infine tutti a nanna pensando a Bob Dylan che canta: “[...] but
the times they are-a-changin'”. Bye!
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#Miguel y Murales @ Santa Maria# |
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#Miguel y Germano @ Escola Basica Estadual Cicero Barreto con i ragazzi al termine delle lezioni su Social Media & Start-Up Companies# |
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#Per qualche ragione penso a Diego Rivera (ma non a Frida Kahlo) @ Campus UFSM# |
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