Ci si alza verso le 11a.m. per andare verso la mia casa di Camobi
dove consumeremo un pranzo a base di carne, carne ed ancora carne,
ovvero il caro vecchio Churrasco alla
brasileira. Il clima
familiare creato da Claudio ed Isabella è come sempre eccezionale,
come la quantità di bovino e suino messa a cuocere lentamente sopra
i carboni ardenti posti nell'apposito spazio adibito della
tavernetta. Come potrà non mancarmi una tale deliziosa attività
ricreativa e degustativa di fine settimana, una volta tornato nel Bel
Paese Galbani? Pieni come uova cerchiamo un bicchier d'acqua (non è
cosa solita bere H2O a tavola, bensì bibite o succo d'uva
casereccio) e gustiamo in gran finale anche il dolce, una zucca
caramellata che è la fine del mondo. Germano scappa a fare un
sonnellino, io cerco di tenere duro con l'aiuto del nero amaro café
gaucho per preparare le lezioni
che domani terrò alla Cicero Barreto su social media,
web searching,
self-promoting e terzo
settore, creando qualche ponte per parlare di giornalismo con il mio
collega campano e forse qualche futura collaborazione con
l'Università Federale di Santa Maria (si spera nell'aiuto
dell'“antropofaga” qui conosciuta sul campo). Dopo una
nethnography
sull'argomento e qualche foto col cane in giardino -super compagno di
studio e vincitore del premio animale più pigro di Santa Maria-,
verso le 5 del pomeriggio Isabella rispunta con una sua nipote in
visita a Camobi ed in compagnia di una casseruola ove, fumante e
profumata, svetta in magnificenza una crostata dalla marmellata
“tropicale”.
Imposto un articolo sulla Saudade
raccogliendo informazioni e
testimonianze dalla mia famiglia ospitante e pensando inoltre ad una
piccola etnografia monografica sull'argomento. Tanto fascino e dolore
per la mancanza di qualcosa, le solite noiose palle di cannone di una
vita da digerire diluite nell'arco di anni. La sera, dopo aver fatto
l'ennesima cena a dir poco “ricca”, torniamo in centro città
dove lavoro ancora un po' su scritti e fotografie addormentandomi
come un sasso alle 10 p.m. mentre la nostra mascotte gironzola
attorno al materasso gettato a terra. Ascolto, indovinate un po',
“Chulahoma” dei Black Keys al massimo volume...”Please don't
leave me baby right now [...]”. Sigh.
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Sunday Afternoon. Workin' on new Projects |
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Reflex-ction (s) about Future in Brazzzil Photo by Miguel Pascal |
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