4 maggio, Day 20. Masquerade, stessa solfa condita in modo diverso.

      Dopo essermi gettato a terra a dormire sul materasso con/come la nostra nuova piccola mascotte dal pelo bianco, mi risveglio pronto ad impacchettare le mie cose e tornare nella mia casetta di Camobi. Prendo il bus e mi appiccico allo scomodo sedile del bus ascoltando un “Best of” di Bob Marley che mi fa tornare in mente gli amici Rastafariani di Kigali ed il rituale del chapati special.
      Pranzo in famiglia con successivo aiuto in qualche piccola faccenda domestica per sdebitarmi -seppur solo simbolicamente- del grande appoggio e dell'alta qualità di vita qui offertami, a cui segue un sonnellino pomeridiano ricordando il tempo dei The Marine Band ed una scrittura bloggeristica nel magnifico giardinetto dietro casa di Isabella y Claudio. Godendo della fantastica visione del tramonto sud brasileiro in compagnia del cuccioloso cane di Camobi sotto i miei piedi (terza mascotte ufficiale), mi domando se anch'io a settant'anni potrò godere di questa pace, tranquillità e modello di vita ben temperato.
      In serata arriva il padrone di casa che mi propone di andare a comprare un magnifico 400 grammi di pastelão ripieno di carne, mais, verdure, formaggio e tutto quello che vi venga in mente di mettere in una pasta fritta grossa come un calzone (davvero fantastico). Torno in centro città dopo cena ascoltando per l'ennesima volta “Meet me in the City”, la mia recente forma di Saudade che sembra ripetere ossessivamente “lembrar-me, darling?” ed incontro Germano, intento a caricare su youtube il secondo episodio dell'epopea brasiliana. Sotto casa il collega di viaggio prende uno “xis” aspettando più di trenta minuti con i crampi allo stomaco per effetto della fame arretrata; poco dopo incontriamo Gian con il quale andiamo prima a prendere delle birre gelate a 5 reales, poi recuperiamo Natalye sotto casa sua ed in seguito ci spostiamo a casa di Fernanda dove le giovincelle gustano vodka Natasha mischiata a succo d'uva (a mio avviso pessima; per questo ripiego sulla birra Polar e nulla più). Si tratta del piccolo rituale pre-party, qui conosciuto col nome di “concentra” o anche “eschenta”, ovvero: bere qualcosa prima della festa per ammortizzare gli elevati costi delle bevande all'interno dei locali. 
      Dopo l'ennesimo evento “pseudo-gran-galà-per-poche-migliaia-di-intimi”, un concerto funk di Jean Paul -divertente, non male- ed uno studio antropologico sul campo delle bizzarie del mondo femminile oltreoceano, prendiamo un taxi con David e Mike che ci lascia direttamente sotto casa nostra al prezzo di 12 reales diviso tra quattro persone (un euro scarso a testa). Molte le riflessioni e le considerazioni che si potrebbero dare all'alba del numero di giorni qui passati, ma come recitato maccheronicamente nel secondo episodio della nostra saga brasileira... : “Let's go beautiful boyzzz!”.

#Pre-Masquerade#

#Nice memory from the first episode#

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