Colazione con la nuova nonna brasileira, caffè nero e
doccia rilassante pre-scrittura bloggeristica. Durante il pranzo
settimanale con tanto di pesce al forno, manioca e succo
d'arancia dal giardino della casa delle meraviglie, Claudio ed
Isabella mi illustrano la semantica del termine“cachaça”,
acquavite da cui il diminutivo “canha”, indicante un
bicchierino bevuto “alla botta” dagli immigrati alla frontiera del Brasile (piccola storiella tra il fabulistico, la curiosità e la
chiacchierata da tavola). Segue il termine “carreteiro”,
indicante riso bianco con carne sotto sale essicata (i tranci di
bovino vengono lasciati da Claudio ben due giorni ad asciugare con
un ventilatore sempre acceso per evitare le nubi di mosche), che si
rivela essere la prima antica forma di economia dello stato di Rio Grande do
Sul.
Prendo il mio solito bus aspettando
di fronte la chiesa con la vecchia stazione ferroviaria oggi
abbandonata e la scritta “Camobi” prendente da un lato,
riparandomi dal sole come meglio posso ed annoiandomi pensando alla
lunghezza del viaggio. Per fortuna un Paul McCartney registrato negli
anni sessanta mi fa tornare il buon umore nel frastuono del mezzo che
si muove verso il centro città. Penso che non suono uno strumento da
ben una settimana ed mi viene la voglia di comprarmi una chitarra
brasileira appena
arrivato in città. Raggiungo Germano, Naty detta “nachos”
ed un altro volenteroso ragazzo
AIESEC pronto a tradurre per noi le domande dall'inglese al
portoghese. Ci rechiamo al banchetto delle madri delle vittime della
discoteca Kiss, prendendo i contatti ma non potendo ancora filmare
alcunché se non prima di avere inviato una mail al comitato centrale
dell'associazione stessa. Dunque rimandiamo le difficili, toccanti
interviste ai prossimi giorni e ripieghiamo con delle domande poste
agli artigiani indios
che vendono i loro prodotti in centro città. Ne viene fuori
un'interessante, diretta testimonianza di una difficile realtà che
rischia spesso di rimanere in secondo piano all'attenzione della
comunità, dei turisti, dei media.
Dopo aver ritirato altri dindini da
spendere parsimoniosamente nelle prossime settimane, compro un
souvenir dagli stessi
indios (un colorato
scaccia-incubi da porre sopra il letto) e mi reco con Germano alla
nostra lezione di portoghese. La bella maestrina dall'accento
portoghese è sempre molto gentile e competente, l'ora passa veloce e
noi riceviamo il nostro foglio per ricevere uno sconto sui trasporti
pubblici. Mi reco all'L.C. per svolgere un po' di lavoro
scribacchino, firmare un paio di carte ed infine raggiungere Germano
per una birra (dopo aver scoperto che sulla mia bacheca di facebook
gli AISECERers hanno scritto qualcosa del tipo “sono allupato” in
portoghese).
Dopo lavoro mi becco con Germano e
Mariangela, prendiamo un gelato al volo da McDonald, poi la giovane
si reca in palestra e noi a bere una birra al pub
di fronte casa. Qui troviamo la Colombia, i Paesi Baschi, il Perù, gli
USA, la Germania, il Brazile e l'Italia, ovviamente, mischiati e rappresentati da dei giovani intercambisti. Piovono birre
dal cielo, patatine con formaggio fuso e bacon, altri giri alcolici
pagati a rotazione e si pagano circa 12 euro a testa. Io mi reco alla
fermata del bus per intercettare il primo mezzo in direzione Camobi aspettando solo una decina di minuti, (incredibile ma vero). La corsa
termina sotto casa e poi si va dritti dritti sotto le coperte, ma non prima di aver
scritto il mio blog giornaliero. See u tomorrow, guyz.
 |
Ed ancora...la nostra nuova felina mascotte brasileira ha bisogno di mangiare più scatolette? |
 |
La nostra nuova felina mascotte brasileira? "Mr. Brown, the cat is on the netbook." |
 |
Having a strong breakfast with my new brazilian Grandma. |
Nessun commento:
Posta un commento