23 maggio, Day 39. Un traghetto per Niteroi, la nausea da churros y crema de leche, il ponte di Rio e lo strambo accostamento "Banana with Cheese".

          Sveglia alle 10 e 30 del mattino con colazione non possibile causa tarda ora (e chiusura del buffet dell'ostello). Affamato, mi concedo tuttavia solo un caffè preso di straforo dalla cucina con aggiunta di un goccio di latte freddo e scappo nella fresca mattina di Rio. Con un occhio aperto e l'altro chiuso organizzo la gita alla piccola città di Niteroi ed al museo d'arte contemporanea brasiliana a forma di ufo-fungo nonché al campus universitario di questa cittadina conosciuta nei pressi di Rio de Janeiro. Per arrivarci, prendiamo il bus 413 verso Plaça XV, Mir Gulao, per 2,75 R$ di biglietto del bus e 4,80 R$ di barca per attraversare lo stretto tra le dua parti del golfo della città. La traversata dura circa venti minuti ed è molto bella, divisa tra lo skyline della città, il grande ponte che taglia le acque del golfo e le barche in direzione opposta che, come palle di un flipper, passano ogni venti minuti senza sosta da una riva all'altra riva.
         All'arrivo incontriamo Luisa con la quale ci dirigiamo verso il museo di arte contemporanea che in questi giorni ospita una mostra fotografica minimalista e pseudo-simbolica che rischia spesso d'essere solo un'omaggio alla sovraesposizione e al fuori fuoco -opinione personale, ovviamente- ma bilanciata da alcune pareti molto interessanti sulla vita nelle favelas. Un giretto per la bella struttura a pianta circolare, poi un salto ad osservare su un bel ponte colorato da numerosi graffiti le acrobazie di alcuni giovani surfisti in un mare decisamente sporco, molto mosso e posto tra due grandi massi nel golfo di Rio che cavalcano le onde su delle tavolette di plastica che poco hanno a che vedere con un “Mercoledì da Leoni”.
          Un piccolo passaggio al campus universitario, ed in seguito si fa ritorno alla stazione centrale con tanto di churros y crema de leche per placare la fame a soli 2 reales il pezzo. Unico problema, la grande nausea da troppo zucchero che vi può assalire al secondo morso della pasta fritta, rotolata nello zucchero di canna e riempita da una crema caramellosa che, credo, contenga circa 10 mia calorie a goccia. Con il nauseabondo ma infattibile desiderio di placare la nostra fame ci dirigiamo alla grande barca che ci riporterà nuovamente a Rio. Altri venti minuti scarsi di traversata, poi un altro bus, la discesa imprecante alla fermata sbagliata ed infine il ritorno stanchi morti al nostro ostello.
           Ma io non mi rassegno. Dopo un'ora di sonno, una doccia veloce ed un piatto di spaghetti alla cantonese/orientale in un vicino negozietto (da una partenza da “pollo allo spiedo per cena” si ripiega per "necessità estrema di sud-est mondiale"), prendo il bus numero 740D direzione Niteroi per bere una birra prima di partire con la nostra Aisecer Carioca di fiducia ed alcuni suoi amici dell'università.
              Compio un percorso di 50 minuti di ônibus godendo letteralmente della bellezza di Rio in versione notturna con le luci dello skyline viste dal lungo ponte che taglia il golfo prossimo la città ed il grande porto mercantile con i cargo, i numerosissimi container, le grandi navi passeggeri ed i traghetti fermi nell'acqua con gli enormi fari accessi a poppa e a prua.
            Festa pseudo-Erasmus d'oltreoceano con una perenne, normale pioggerellina che incornicia il mistero del "Pastelão sconosciuto” farcito con banana e formaggio fuso, 2 Polar in bottiglia ed un cameriere degno di un impaziente Charlie Chaplin indaffarato. Quando la pioggia comincia a crescere entriamo nel locale, facciamo ancora due parole e poi di nuovo tutti fuori per resistere al grande caldo umido brasileiro.
         Una “passeggiata” per alcune strade davvero poco raccomandabili di Niteroi e l'ospitalità dall'altra parte di Rio per evitare di tornare, dopo un'ora di attesa, con lo stesso bus ed un'altra ora di viaggio notturna. Che fatica! Tra piccoli paperi, piccoli leoni e lo charme italiano che non mente mai -a parer dei brasiliani più voraci-, le ore si fanno piccole ed i giorni rimanenti sempre minori.


Miguel, Luisa y Germano @ MAC de Niteroi

The Niterói Contemporary Art Museum (Museu de Arte Contemporânea de Niterói — MAC)
is situated in the city of Niterói, Rio de Janeiro, Brazil


Miguel y Luisa @ Niteroi 


Nessun commento:

Posta un commento