17 maggio, Day 33. "No Gaucha No Cry" y il pericoloso all-night-long Open Bar.

       Una mattinata scribacchina, d'archivio e back-up fotografico, un pranzo in famiglia gustando le specialita' gaucho (riso e fagioli con pollo, insalata, formaggi freschi) che mi faranno prendere peso prima di arrivare a Rio con il prossimo aereo di lunedi', una navigata sul web mostrando agli amici i nostri progressi con il documentario e le nostre collaborazioni create sul campo. Come non provare gia' la mancanza di questi bei momenti, semplici ma arricchenti di belle esperienze e buon umore? Ok, finiamola di essere colmi di saudade ed un bricciolino patetici...sono gli ultimi giorni, i "giorni degli addii o degli arrivederci".
            Approfitto di un passaggio verso il centro citta' del sempre gentile Claudio, il quale mi racconta lungo il tragitto le caratteristiche del differente sistema sanitario brasiliano scoprendo che, ancora una volta e nonostante tutto, non siamo i peggiori al mondo in questo campo (almeno questo, che diamine!).
           Arrivato in citta' faccio un mini-tour scattando qualche foto alla commemorazione per i 155 anni della fondazione della citta' di Santa Maria. Tra le molte particolarita' saltate all'occhio: le numerose persone con lo chimarrão sotto braccio, la bomba sulle labbra ed il termos dell'acqua calda che passeggiano per il centro; artisti di strada che suonano motivi gaucho intervallati a pezzi dei Beatles e dei Led Zeppelin (se questo non e' mixage culturale!); un seminario di batteristi che, come pezzo finale, propongono una versione in portoghese di "No Woman No Cry" trasformata in "No Gaucha No Cry" (a dir poco esilarante). Un gigantesco cono gelato pagato a soli tre reales, l'incontro con Hendrick, Gabriela e Michael, poi tutti a vedere  nella piazza principale della citta' lo spettacolo teatrale-circense-musicale-acrobatico della compagnia "Cia Sorriso Com Arte". 
         Dopo aver cercato di organizzare la serata senza soldi sul telefono, senza nessuna persona online su FB, senza saper nulla dei restanti amici sparsi per la citta', ci dedidiamo ad andare a mangiare dal nostro fidato Chicken-In per risparmiare denaro, tempo e scoprire qualcosa di piu' sul socialismo in Sud America con lunghe chiacchierate mixanti diversi punti di vista da diverse parti del mondo.
          Infine, dopo un paio di birre ed il solito conto ristretto, con Michael mi dirigo a prendere il primo taxi in direzione Faixa Nova, verso un posto chiamato "Esmeralda" che, pare, essere "il posto migliore" di tutta Santa Maria. Scesi dal taxi in maglietta e felpa ci accorgiamo di avere dimenticato il vestito della festa. Io cerco di ripiegare con la mia solita giacchetta nera semi-elegante, Mike tira su il cappuccio ed andiamo dritti a prendere qualcosa allo chiccosissimo open-bar (potete immaginare quanto sia rischioso avere sotto mano consumazioni illimitate e totalmente gratuite). Dopo aver parlocchiato con tutti gli amici di Aiesec, fatto nuove conoscenze ed ascoltato la rock band gia' ascoltata in un precedente party, cominciano ad arrivare stuzzichini caldi, birra gelata a bicchiere, dolci di ogni genere animando gli animi italiani ed americani trasformatisi in due piccoli bimbetti in vacanza. Dopo un lungo venerdi' sera dedicato alla baldoria, decido di prendere il primo taxi e tornare alla vicina, si fa per dire, Camobi. Me la cavo con soli 25 reales mentre le stelle stanno gia' svanendo. Meglio andare subito a dormire. Domani ci sara' l'ultima uscita con gli amici brasiliani...ecco che ritorna la saudade.

#We gonna miss u, shitting puppy mascotte...saudade por el perrito#

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